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Imprese in difficoltà nel reperire professionisti in area industriale e ICT: ecco le qualifiche più ricercate.

Cresce l’occupazione in Italia, che nel mese di luglio dovrebbe vedere attivati 427,7mila contratti da parte delle imprese segnando un incremento pari a oltre 10mila ingressi rispetto al 2018.

Secondo i dati del Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, inoltre, nell’intero trimestre i contratti previsti supererebbero quota 1,13 milioni.

È sempre il report a segnalare un aumento della difficoltà di reperimento di alcune figure specialistiche, pari al 27% e relativa alle aree a maggior vocazione distrettuale, in particolare nel Nord-Est (34,9% delle entrate) e la Toscana (32%).

QUALCHE NUMERO

I comparti coinvolti sono il metallurgico, la filiera legno-arredo, il settore moda e la meccatronica (rispettivamente nel 50%, 43%, 41% e 39% dei casi), ma anche i servizi legati all’ICT (46%). Sono difficili da trovare, infatti, le figure chiave del settore industriale come gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (54,8% dei casi), i tecnici in campo ingegneristico (59,8%) e quelli del ramo telematico e delle telecomunicazioni (55,8%).

REPARTI TECNOLOGICI SGUARNITI

Per le aziende è difficile reperire candidati con laurea a indirizzo ingegneristico (48% entrate di difficile reperimento) o diplomi a indirizzo elettronico ed elettrotecnico (47%), di conseguenza le aree di inserimento aziendale che sono maggiormente scoperte riguardano i servizi informativi, la progettazione, la ricerca e sviluppo

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